Possiamo sempre fare qualcosa: massima che andrebbe scolpita sullo scranno di ogni magistrato e di ogni poliziotto
Il 23 maggio 1992, nella strage di Capaci, moriva il nostro eroe Giovanni Falcone, un uomo di grande valore, che ha avuto sempre al suo fianco un grande compagno: il coraggio! Il coraggio di spendere la propria vita al servizio della giustizia, combattendo con tenacia e con tutta la sua energia contro la criminalità organizzata. Un uomo instancabile sempre con uno sguardo verso il futuro, un esempio per tutti noi. Spesso dovremmo tener presente i suoi pensieri e le sue azioni, tentando così di difendere il nostro Stato democratico da qualsiasi invadenza pericolosa. Ogni giorno coltiviamo anche la speranza che la necessità di cambiamento e di legalità sia una prossima realtà, tenendo presente che il percorso è ancora lungo, non dimentichiamo i nostri grandi valori.
foto by Patty
L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.
Questo suo pensiero mi ha fatto riflettere molto, su quanto la paura possa condizionare le nostre vite e quanto possa tenere sotto controllo le nostre idee ed azioni. Pensiamo a questo momento storico, dove è appena trascorsa da poco la pandemia, è iniziato un nuovo incubo: quello della guerra in Ucraina. E’ giusto avere paura, ci aiuta a preservarci, ma per evitare che essa blocchi le nostre vite dobbiamo camminare insieme ad essa , senza che questa annulli il nostro coraggio di portare avanti le nostre idee, i nostri sogni e le nostre azioni.
Possiamo quindi estendere il pensiero del nostro eroe Giovanni Falcone, in ogni campo della nostra esistenza. Le sue parole ci fanno bene perché esprimono il pensiero di un uomo che amava la giustizia.
Un esempio del bene che trionfa sul male, della forza del coraggio di cambiare un mondo dominato dalla paura, dalla violenza, da un oscuro potere occulto e renderlo libero.