Canto alle donne
Io canto le donne prevaricate dai bruti
la loro sana bellezza, la loro “non follia”
il canto di Giulia io canto riversa su un letto
la cantilena dei salmi, delle anime “mangiate”
il canto di Giulia aperto portava anime pesanti
la folgore di un codice umano disapprovato da Dio.
Canto quei pugni orrendi dati sui bianchi cristalli
il livido delle cosce, pugni in età adolescente
la pudicizia del grembo nudato per bramosia,
Canto la stalla ignuda entro cui è nato il “delitto”
Alda Merini
foto by Patty
25 Novembre è la giornata contro la violenza sulle donne, e non dimentichiamo, dopo questa data, che la violenza potrebbe continuare se non iniziamo a pensare che la violenza si elimina con l’educazione ad amare, a essere gentili, a essere ogni giorno migliori di quello che siamo. L’etimologia della parola violenza deriva dal latino: “Violento violentus, e ha la sua origine in vis, la forza, la violenza che opprime, distrugge.” Quindi partendo dalle radici della violenza, bisogna cercare di capire che già qualsiasi segnale di aggressività sia verbale che fisica, va percepito e di conseguenza segnalato a chi di dovere. La violenza non dovrebbe più esistere in società molto elevate sia culturalmente che spiritualmente. purtroppo siamo ancora in società dove vince la legge del più forte. Sono fiduciosa che il bene trionfa sempre sul male, anche quando sembra il contrario.
Cari Uomini, avete dimenticato che siete nati da una donna? Grazie a lei avete potuto vedere il mondo, e scoprire la vostra forza di essere umani, non per uccidere le donne!! Le strumentalizzazioni non mi piacciono, per questo evito molti discorsi, bisogna intervenire sull’educazione e sul rispetto reciproco, e nel diffondere con cura la parola Amore.
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse
essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale…
un po’ più in basso del braccio
per essere protetta e dal lato del
cuore per essere Amata.
(William Shakespeare)